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PENSARE IN GRANDE

Valerio Dalla Costa
6 Maggio 2023

 

 

Una caratteristica molto interessante della community di Bitcoin, facilmente riscontrabile in questi anni, riguarda un atteggiamento comune dei bitcoiner o, più in generale, tipico di chi ha compreso le enormi potenzialità e i risvolti sociali e politici della rivoluzione dell’oro digitale. Proviamo a condividere qualche riflessione per illustrare meglio ciò a cui ci stiamo riferendo.

 

GOOD FEELINGS

 

Provate a partecipare ad un evento Bitcoin. Ad esempio, ad una conferenza, una fiera, un meetup, un satoshi spritz, un Villaggio OpenDay e via dicendo.

Noterete facilmente un’atmosfera molto particolare, quasi magica. I partecipanti mostrano in generale grande entusiasmo, si mostrano molto disposti a condividere esperienze, informazioni, idee e progetti dal mondo Bitcoin.

L’intesa tra i presenti è pressoché immediata. Si parla con grande enfasi di economia, di crittografia, di storia, di politica. Si testano con grande stupore i wallet e i pagamenti Lightning Network. Vengono scambiati contatti, referenze, podcast, titoli di libri, eventi, speech, modalità per l’acquisto di satoshi come app, voucher, scambi peer-to-peer.

Si parla con grande positività di futuro e di speranza per la privacy e la libertà delle persone.

In particolare, si generano in queste occasioni idee, progetti e proposte continue di collaborazioni tra i partecipanti. Un vortice continuo e coinvolgente di creatività contagiosa e di innovazione.

Il tempo in questi eventi Bitcoin sembra quasi bloccarsi. Nell’aria si respira qualcosa di diverso. Pare, talvolta, di vivere in un universo parallelo alla società in cui viviamo.

 

RECINTI ALL’IMMAGINAZIONE

 

Esiste naturalmente una spiegazione a queste inedite sensazioni. Inevitabilmente, manco a dirlo, la causa radice è il sistema fiat.

Mentre Bitcoin, totalmente indipendente dal sistema attuale, consente molta libertà e spazio di manovra, oggi nella società in cui viviamo non è affatto così.

Siamo infatti abituati che, se hai una buona idea imprenditoriale o più in generale qualche progetto personale da mettere in atto, di partenza non risulta, in genere, una buona idea. Un semplice esempio concreto potrebbe rendere l’idea.

Vuoi iniziare a vendere la tua limonata sotto casa? Prodotta a partire dai gustosi limoni dei tuoi alberi che hai piantato con passione nel tuo giardino, così da consentire agli abitanti del tuo quartiere di poterne condividere la bontà? Eh no caro, non è mica così semplice.

Serve l’autorizzazione. Bisogna informarsi e richiedere precisi moduli e innumerevoli scatoffie. Occorre avviare diverse pratiche burocratiche. È obbligatorio pagare appositi enti per “diritti di segreteria”. Per la vendita poi di prodotti alimentari, serve una precisa licenza isituita con una improbabile legge risalente a decenni addietro. Bisogna poi coinvolgere un commercialista. Occorre comprare un registratore di cassa. Bisogna mantenere i registri di vendite…

Non parliamo poi dei casi in cui vorresti malauguratamente avvalerti anche di un collaboratore: un incubo tra contratti di lavoro, assicurazioni, tasse, moduli, comunicazioni varie e compagnia cantante. Stendiamo poi un velo pietoso anche sulle tasse ignobili che lo Stato pretende sui tuoi guadagni, derivanti da questa semplice idea trasformata in attività.

Quella che sembrava un’ottima idea, diventa subito una pessima idea. Una persona volenterosa, con entusiasmo e grande spirito di iniziativa viene così spenta sul nascere. Il messaggio che passa è: non conviene nemmeno provarci. Lascia perdere. Non fa per te.

 

Il sistema fiat è responsabile, tra le altre cose, di aver eretto dei recinti intorno alla nostra creatività e alla nostra immaginazione.

 

Tale messaggio è devastante, perché ha condotto inevitabilmente ad un atteggiamento diffuso di passività, di sfiducia, di impotenza e di generale rassegnazione all’ordine delle cose. Uscire dal recinto eretto dal sistema fiat è oggi compito estremamente arduo. Pochi trovano il coraggio e la forza di immaginare nuovi scenari, uscendo dagli schemi.

 

NUOVI TERRITORI DI LIBERTÀ

 

Perché dunque quando dei bitcoiner si incontrano, sia fisicamente che virtualmente, si assiste invece a tutt’altra atmosfera?

Chi ha compreso a fondo Bitcoin e le sue implicazioni politiche e sociali sa perfettamente che può rappresentare lo strumento idoneo e quasi insperato per riconquistare nuovi territori di libertà.

  • Bitcoin non può essere fermato, non esiste tecnicamente un modo per fermare o censurare una transazione.
  • Bitcoin non prevede contratti o registrazioni, la burocrazia viene svuotata e resa inutile.
  • Bitcoin tutela il diritto alla privacy, non prevede registrazioni o comunicazioni a qualche ente.
  • Bitcoin prosegue indipendentemente dal sistema tradizionale, è progettato per essere immune alle volontà dei regolatori.

Con uno strumento libero come Bitcoin, che non prevede intermediari e che non può essere regolato o addomesticato da qualche burocrate, possiamo tornare a ragionare fuori dagli schemi.

Detto altrimenti, Bitcoin consente di tornare a sognare e a pensare in grande, eliminando vincoli e barriere mentali per scatenare l’immaginazione e la creatività su progetti futuri, nuove idee, opportunità da realizzare, azioni imprenditoriali, collaborazioni, proposte di nuovi servizi.

Comprendendolo a fondo, si scopre che Bitcoin sta semplicemente riportando tutto alla normalità, ristabilendo la vera natura imprenditoriale dell’homo sapiens, che nella sua indole è portato continuamente ad innovare, a ricercare, a sperimentare nuove soluzioni e nuove tecnologie per migliorare costantemente la propria condizione. In una parola, l’Azione Umana intesa alla Mises può finalmente tornare in modo naturale al centro delle dinamiche economiche di una società sana e prospera.

Se quindi da un lato il sistema fiat è da annientare al più presto, dall’altro lato la community che sta nascendo intorno alla rivoluzione dell’oro digitale del nuovo millennio sta gettando le basi per una rinascita culturale e tecnologica, portandosi dietro un’enorme potenzialità di crescita economica, prosperità e benessere.

Sebbene naturalmente Bitcoin non possa rappresentare la soluzione per tutti i mali, di certo consente nuove e concrete praterie di opportunità, con spazi di libertà e manovra fino a poco tempo fa impensabili.

Vivendo la community è possibile riscontrarlo facilmente: i bitcoiner pensano in grande. Non ditelo però a chi, al momento, ancora non se n’è accorto…

 

[“Non troverai certo soluzioni ai problemi politici con la crittografia!”]

 

Si, ma [con Bitcoin] possiamo vincere la battaglia principale nella corsa agli armamenti e conquistare nuovi territori di libertà per molti anni.

 

Satoshi Nakamoto, 11 giugno 2008

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Valerio Dalla Costa

Founder di Villaggio Bitcoin

Autore libro Villaggio Bitcoin e di 21 Pensieri

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