Oggi vi racconto una storiella, una di quelle un po’ inventate e un po’ no. Una storiella tra le tante che sicuramente non merita titoloni su un giornale, ma che, proprio grazie alla sua semplicità, può riuscire a penetrare facilmente nelle persone.
Pietro diventò nonno nel 1970 (54 anni fa) quando era ancora un operaio, con uno stipendio di 120 mila lire al mese.
Vedendo gli occhi del suo neonato nipotino Carlo, se ne innamorò e decise di sacrificare la sua vita per lasciargli un dono incredibile: un’eredità fatta di ben 100 dei suoi stipendi.
Un sacrificio veramente enorme, ma sappiamo tutti che l’amore non conosce ostacoli. Pietro decise dunque di farlo.
Così, negli anni, riuscì ad accumulare ben 12 milioni di lire facendo una vita misera, piena di stenti e sacrifici.
Purtroppo ormai da qualche anno Pietro è passato a miglior vita (direi che non ci voleva molto…) e quello che era il suo nipotino, Carlo, oggi ha 54 anni.
Cosa resta del dono di suo nonno, frutto dei suoi enormi sacrifici?
Reggetevi forte: 12 milioni di lire, ossia circa 6 mila euro!
Seimila euro oggi sono praticamente l’equivalente di una Fiat Panda vecchia di 10 anni, o forse nemmeno.
Ecco!
Questa è la moneta Fiat signori! State facendo l’applauso?
La moneta Fiat è nata e creata per disincentivare il risparmio e incentivare il consumo.
Le persone così continuano a lavorare in qualsiasi condizione e remunerazione pur di riuscire a restare a galla. Sono costrette a farlo.
Le persone corrono come corre il criceto nella ruota sperando di arrivare un giorno ad un via d’uscita. Ma la ruota gira, gira, gira… gli anni passano e la vita volge al termine.
Una vita di sacrifici e di frustrazioni, di povertà sostanziale e di insoddisfazione latente. Di soldi che non bastano mai e di risparmi che evaporano come acqua al sole.
La moneta Fiat raggiunge così il suo scopo: spremere le persone, togliere il tempo libero e non dare via d’uscita!
Carlo oggi è confuso ma sta riflettendo molto… e tu invece?
Hai iniziato a riflettere?
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