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LA RETE BITCOIN È COME LA BICICLETTA: SEMPLICE, EFFICIENTE, LIBERA E VERDE

Emanuele Magrini
13 Luglio 2022

Bitcoin

Proprio come la bicicletta, la rete Bitcoin è sempre disponibile e sempre accessibile.

In questo mio paragonare, forse da un lato un po’ assurdo, vedo Bitcoin autonomo, che non ha bisogno di carburante proprio come una bici per portaci da un punto A ad un punto B. Bitcoin per essere utilizzato come strumento di risparmio o come strumento di trasferimento non ha bisogno di intermediari.

La bicicletta è spesso associata alla libertà, proprio come Bitcoin viene associato alla libertà finanziaria, grazie all’assenza di requisiti di accesso, all’impossibilità di censura e alla sua resistenza ad un controllo centralizzato.

La Bici è una tecnologia semplice proprio come Bitcoin: anche se ci può sembrare complesso, è solamente un insieme di semplici regole condivise tra tutti i suoi utilizzatori. Come accade per la costruzione di una bici ci affidiamo ad un produttore, anche nel caso di Bitcoin ci affidiamo ad una rete aperta di sviluppatori, che mantiene ed aggiorna sia il software Bitcoin, sia i programmi per il suo utilizzo, ovvero i portafogli digitali (wallet).

Come in una bicicletta è possibile osservare ad occhio nudo l’integrità di tutti i pezzi, in Bitcoin, per chiunque abbia le competenze, è possibile controllarne il codice. A questo punto azzardo un altro piccolo paragone: il sistema tradizionale, basato sulle valute Fiat, potrebbe essere invece paragonato ad un’automobile. L’auto, per funzionare, ha bisogno di un’intera infrastruttura di distributori di benzina, proprio come le valute tradizionali, che per essere utilizzate necessitano delle banche e dei circuiti transazionali tradizionali.

Inoltre, l’automobile ha dinamiche molto più complesse di una bici e ci possono essere grandi differenze tra auto ed auto, come ci possono essere delle differenze tra una banca in Italia ed una in Congo. La bicicletta, invece, è uguale in tutto il mondo, proprio come Bitcoin.

Per utilizzare un’automobile bisogna avere dei permessi/autorizzazioni (patente, assicurazione, …), proprio come per accedere al sistema bancario, dove sono richiesti la carta d’identità ed altri documenti che potrebbero variare da paese a paese.

La bici poi, come Bitcoin, non conosce confini, mentre per l’automobile abbiamo i confini tra i Paesi che talvolta richiedono ulteriori permessi. Inoltre, abbiamo anche i confini delle ZTL. Trasportato nel sistema economico tradizionale, i confini si sentono eccome, con tempi di attesa più alti e commissioni più elevate, oltre che un po’ di burocrazia in più. I limiti ZTL potrebbero essere associati ai disagi dovuti alle chiusure delle banche il sabato e la domenica, mentre Bitcoin, come la bici, può essere utilizzato 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Mentre per utilizzare la bici non serve nulla, una tecnologia disponibile per tutti, lo stesso possiamo dire per Bitcoin: chiunque al mondo, mediante un dispositivo digitale, può utilizzarlo.

Ora arriviamo alla parte interessante. Premetto che sono partito con questo buffo paragone dai concetti sopra espressi e solamente dopo ho trovato questa fantastica affinità: la bici è un simbolo perfetto per la sostenibilità, proprio come Bitcoin! Bitcoin proprio come la bici, promuove uno stile di vita sano e senza inquinamento (questo paragone, a dire la verità, forse risulta un po’ forzato, spero comunque di rendere il concetto). Proprio come la bici ha bisogno della nostra energia per funzionare, anche Bitcoin richiede un po’ di energia per funzionare.

Attualmente, questa tecnologia sfrutta molte fonti non rinnovabili, ed a tendere, in futuro, potrebbe essere alimentato solo da quest’ultime. La sostenibilità di Bitcoin non finisce certo qui. La sua governance è davvero all’avanguardia visto che la rete è gestita dall’intera comunità, tanto è che si dice che Bitcoin è di tutti ed al tempo stesso non è di nessuno.

Spesso si fa riferimento a questo concetto con la frase “Siamo tutti Satoshi”, riferendosi a Satoshi Nakamotp, creatore di Bitcoin. “Bitcoin Face”, il nome di questa newsletter, fa riferimento proprio alla faccia della statua di Satoshi Nakamo a Budapest in Ungheria, che è stata fatta in modo tale da potersi specchiare e quindi poter impersonificare Satoshi. Semplicemente poetica!

Sono sempre ben accette domande ed anche dei consigli, su cosa trattare nei prossimi articoli, mentre aggiungo che mi piacerebbe ospitare qui alla fine di ogni articolo una riflessione su Bitcoin, che sia un elogio ad una caratteristica in particolare o una semplice frase personale di un appassionato.

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Emanuele Magrini

Editor e giornalista specializzato in Bitcoin e criptovalute.

Autore Newsletter Bitcoin Face

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